Meglio una bionda, una rossa o una bruna? la risposta è: ''l'importante è che sia BIRRA''   


Il birrificio artigianale Aleghe nasce nel 2008 quando, in una piccola realtà pedemontana, Coazze, cinque amici uniti da una passione comune, quella per la birra, decidono di realizzare il sogno di divenire produttori di un bene d'eccellenza.

Il termine "Aleghe" è un'espressione dialettale utilizzata come saluto nel paese ove il birrificio ha la sua sede: è, questo, un primo forte legame che i titolari si propongono di instaurare tra il consumatore ed il territorio di provenienza.

L'idea di partenza è rivolta alla diffusione di una cultura brassicola intesa come un ritorno al tradizionale metodo di produzione, secondo le antiche ricette di Josef Groll, il "padre della Pils". Secondo costui, la birra deve essere realizzata attraverso un uso consapevole di materie prime di elevata qualità, una miscela di acqua di sorgente, malto d'orzo e luppolo ed una lunga e duratura maturazione al freddo affinché il prodotto finale sia in grado di stabilizzare ed esaltare gli aromi ed i profumi intrinsechi.
Il birrificio artigianale Aleghe si ispira ai canoni di Groll anche per ciò che concerne il metodo di produzione e, pertanto, si avvale di fermentatori aperti, svolge la rifermentazione della birra in bottiglia e, come anticipato, pone quest'ultima in condizioni di freddo al fine di portare al termine il processo di maturazione.


La gamma introdotta inizialmente sul mercato comprendeva tre tipologie di birra, La Bionda, La Rossa, La Doppio; considerato il successo del tutto inaspettato, gli apprezzamenti rivolti da parte dei primi bevitori e le richieste via via più crescenti, ciò che era nato come un piacevole passatempo si trasforma ben presto in una vera e propria attività d'impresa. Così, ha luogo un parziale ampliamento dello stabilimento produttivo, con l'acquisto di quattro nuovi fermentatori da 500 litri e di una più efficiente sala di cottura, e la realizzazione di nuove tipologie di birra tutt'oggi presenti in gamma prodotto, tra cui La Pils contraddistinta da un amaro secco ed erbaceo, L'Avia al miele di castagno, La Brusatà affumicata con le castagne, L'Estiva con infusione di foglie di menta, La Geneplù con infusione di erba di genepì, L'Aleghetor con fave di cacao, La Whyzen a base di frumento e zenzero e La Festassa ovvero la birra di Natale, e l'ultima nata La Royal Beer Coffee con caffè tostato di qualità San Judas Pacamara.

Nel corso degli anni, il marchio Aleghe è riuscito ad attrarre un sempre maggior numero di appassionati ed è divenuto sinonimo di qualità ed eccellenza.

Numerosi sono stati i riconoscimenti ed i premi ottenuti: ricordiamo il premio come miglior birra dell'anno 2014, per la categoria birre alle castagne, con La Brusatà, successivamente riconfermato nel 2015 con il conseguimento di una medaglia d’argento e nel 2016 con la medaglia d'oro, conferita da parte dall’associazione Union Birrai (associazione che riunisce i molti birrifici artigianali presenti sul territorio italiano), i riconoscimenti sulla Guida alle Birre d'Italia edito da Slow Food Birra quotidiana alla "La Pils" e Fusto come alta qualità per tutta la gamma proposta sia nel biennio 2014-15 che nel biennio successivo 2016-17; la pubblicazione su numerosi giornali specializzati e riviste di settore.

Il 2016 è stato l'anno della svolta con il traferimento dello stabilimento produttivo a Giaveno, situato all'imbocco della Val Sangone; la scelta della localizzazione non è stata casuale ma è stata dettata dall'esigenza di mantenere la qualità del più importante ingrediente ossia l'acqua. La cantina di fermentazione è stata ulteriormente ampliata con l'acquisto di 4 nuovi fermentatori da 1000 litri, è stata acquistata una nuova sala cottura da 10 hl, è ora presente una linea di imbottigliamento automatica e sono state ampliate notevolmente le celle di maturazione per poter accogliere una maggior quantità di prodotto pronta per essere affinata.